03 marzo 2012

Non è un paese per giovani (talenti)

La difficile situazione legata alla presenza delle multinazionali nel nostro territorio, con particolare riferimento alle multinazionali legate allo sviluppo di tecnologia ed innovazione, induce a ragionare sulla politica industriale che questo paese vuole darsi.Risulta evidente che il problema non riguarda più solo le delocalizzazioni di produzioni verso paesi a più basso costo, ma coinvolge anche ricercatori di alto profilo il cui lavoro viene spostato in paesi a costo più alto, quali gli Stati Uniti, a fronte della politica di investimento che il Presidente Obama sta perseguendo in questo anno cruciale per la economia statunitense, per l’economia mondiale, ma anche per il suo futuro presidenziale.

Investire e creare posti di lavoro è la ricetta scelta dall’Amministrazione Obama, che ha individuato i settori ove gli Stati Uniti devono concentrare i loro sforzi.

Niente di tutto questo avviene in Europa, e men che meno in Italia.

Quali sono i settori verso cui indirizzare i nostri investimenti? Quali sono i settori verso cui specializzare i nostri giovani? In quale settore possiamo avere un ruolo importante a livello mondiale per cui siamo pronti ad impegnarci allo spasimo in un mondo altamente competitivo?
Alta tecnologia, ma anche cultura e turismo, alimentare, tessile …. si tratta di fare poche scelte mirate e lavorare in modo efficace per organizzare l’intera struttura scolastica, professionale ed industriale in Italia.
Senza una operazione complicata, di enorme dimensione, ma indispensabile come questa, il nostro paese si ridurrà ad esportare giovani di talento, per la cui formazione spendiamo giustamente fior di quattrini, e a dover importare anche le tecnologia.

Se per le materie prime, la dipendenza dall’estero è probabilmente inevitabile, anche se si può ridurre grandemente con l’uso di energie alternative, nel caso della tecnologia ci troveremmo a dipendere dagli altri paesi del mondo per scelte miopi e per inerzia, a causa della mancanza di una strategia e delle azioni conseguenti.

E’ necessario che si crei appena possibile un ambiente accogliente e gratificante per i giovani di talento che vogliono esprimere le loro potenzialità in Italia.
Andare all’estero per scelta è una grande opportunità, andare all’estero perché obbligati rappresenta una sconfitta per il nostro paese.
Non c’è più tempo da perdere, serve agire con la massima decisione possibile per proteggere l’Italia da un declino inevitabile se i giovani saranno costretti a emigrare per poter esprimere le loro potenzialità di creatori di innovazione e tecnologia.
Questo è un appello disperato che deve generare una reazione forte dell’opinione pubblica verso la classe dirigente italiana, sia politica che economica. 

NON C’E’ PIU’ TEMPO DA PERDERE, CREIAMO SUBITO UN PAESE ACCOGLIENTE PER SVILUPPARE LE IDEE DEI GIOVANI TALENTI!

Vi consiglio in relazione a questi ragionamenti due contributi che mi sembrano molto interessanti e che riguardano la vicenda Alcatel Lucent:

http://www.mbnews.it/lettere-al-giornale/23702-crisi-alcatel-lettera-aperta-di-un-lavoratore.html :
una lettera aperta piena di passione per il proprio lavoro e per il proprio paese, pubblicata da MBNews.

http://www.youtube.com/watch?v=U94slWbbtUo&feature=player_embedded :
un video molto originale che si trova su Youtube

Il coordinatore dei circoli PD del meratese
Canzio Dusi
Twitter: @CanzioDusi

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