20 febbraio 2012

Triste ma vero, in tema di crescita.

Poche righe per descrivere una realtà non così eccezionale, penso, ma che si traduce in motivi per non avere fiducia. Quindi da combattere nel più strenuo dei modi, pensando alle forme possibili, comunicazioni alla stampa, circolazione di email, interrogazioni a enti preposti ai diversi compiti ecc. ecc.. Ma non abbandoniamo il campo perché se no “il campo abbandona noi.”
  1. soggetto della vicenda : piccola azienda di circa 10 dipendenti, molto avanzata tecnologicamente e molto affermata internazionalmente (rapporti con estero sia Est sia Europa, sia Canada.
  2. tre situazioni pressoché concomitanti:
    1. assunzione di una persona, impiegata, con contratto a tempo indeterminato. (sempre con questa tipologia di contratto). Assenza dal primo giorno (!!) con dichiarazione di malattia protratta per alcuni mesi. Impossibilità di lasciare a casa la persona perché in periodo di prova la malattia blocca la possibilità di licenziamento. (Assoluta certezza di malattia fasulla ……)
    2. Intervento di burocrazia del tutto “immaginario” per, sostanzialmente, avere soldi per “sistemare tutto”. Non so come si chiami questa imposizione, ma sicuramente rientra nell’illecito.
    3. Intervento corruttorio di cliente per ottenere un documento “illegale” con pagamento di soldi contanti.
  3. Il soggetto in questione, aperto a continui investimenti per mantenere e migliorare la propria posizione sul mercato, decide di trasportare la sua attività all’estero !!!!!!

Conosco nei dettagli l’operazione sopra descritta e quindi non temo di essere accusato di parlare a vanvera. La crescita, con i criteri di sovra-protezione da un lato e di abitudine alla illegalità dall’altro, rischia di essere impossibile o per lo meno molto inferiore a quanto potrebbe essere possibile.

La mia è una provocazione per invitare alla riflessione su tutti i differenti aspetti della questione.
Le liberalizzazioni, devono dare effetti non di compensazione fra chi risparmia e chi guadagna di più, ma di espansione delle attività per la fiducia che emerge dalla riduzione della forza delle corporazioni.
L’illegalità e la sovra-protezione frenano fortemente, come si dimostra oltre che dall’esempio elementare sopra riportato, e che ha a che fare con il pieno Nord, dalle situazioni di iniziative in tutta Italia, e in particolare nelle zone più esposte alle infiltrazioni criminali.


Augusto Rimini

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